
Melissa / Quelle “Signore” d’epoca, di tutto e sicuro rispetto, con un proprio bagaglio di storia, di cultura, di stile, di vita.
28 dicembre 2016 12:36
Posted by Domenico Salvatore
Un raduno ed oltre…
QUEL RADUNO D’AUTO D’EPOCA DI MELISSA, CHE CATAPULTA NEL PASSATO
di Maria Drosi
Non esistono circostanze, eventi, persone, che esprimono, in assoluto, elementi di positività o di negatività.
Quanto avviene, quanto si compie, quanto esiste, “nel bene e nel male”, obbedisce alla legge della relatività.
Che non appartiene soltanto alla cultura scientifica, ma, per i misteri insondabili propri dell’animo umano, coinvolge anche la sfera soggettiva, quindi personale-emotiva.
Per formulare giudizi coerenti, è importante non perdere di vista alcune coordinate fondamentali, quali “obiettivi” e “perseguimento degli stessi”, nel contesto di una visione più ampia e meno riduttiva.
Soffermarsi sugli aspetti “marginali”, trascurando quelli “essenziali”, è fuorviante.
Mi piace ricordare, in questo primo solare mattino di primavera incipiente, il raduno del 13 u.s., a Melissa.
Una domenica piovosa, col suo grigiore, i suoi brividi, la sua malinconia.
Saluti frettolosi, caffè rituali, verifiche organizzative di massima, in un noto locale cittadino. Mentre la pioggia incalzava, in disarmonia con l’attesa, che si materializzava in un colpo d’occhio, in un primo piano, inusuale e possibile, nel parcheggio antistante: le macchine storiche, pronte per il loro “défilé”.
“Signore” d’epoca, di tutto e sicuro rispetto, con un proprio bagaglio di storia, di cultura, di stile, di vita.
Raccontato, senza reticenze, con umiltà per alcune, con orgoglio per altre, con vanagloria per altre ancora; ma, per tutte, con nostalgia. Tanta.
La pioggia, intanto, alleggeriva il suo ritmo ed assumeva i toni della sinfonia: note colorate delle carrozzerie, suoni dei motori.
Rutilanti, caparbi, velati, impavidi, complici. Da protagonisti indiscussi.
“ Armonie e disarmonie”- pensavo tra me e me –“Come la vita”.
“Ma , essere ancora, essere sempre, vivere un passato nel presente” – persistendo ancora nei miei pensieri – “ è evadere dalle categorie temporali, è essere nella storia, nel percorso di civiltà dell’uomo”.
Un raduno è anche questo.
La “sinfonia” diventava palcoscenico festoso, quando Melissa mare (1^ tappa) accoglieva il corteo con affettuosa informale ospitalità e si stendeva alla vista uno scenario variegato, non più informe e indistinto, dove gli attori, sempre loro, le macchine d’epoca, offrivano, il personale copione.
Sguardi attenti, focalizzati in scrupolosa rassegna, sulle romantiche “Giulia” e sulla sportivissima “Giulietta”, sulla sobria “Fulvia” e sulla vezzosa “Charleston, sulla dominante “Porsche” e sulla superba “ Jaguar”. Non si sottraevano dignitosamente allo sguardo, le “Fiat 500, le 600, le 1100, le 124, le 125, le 128”; né passavano inosservate l’ “Alfetta” e l’”Alfetta GT”; e neppure la dolce “A 112” e la simpatica “Mini Cooper”; mentre esibivano tutto il loro fascino, l’”Austin” e la “BMW320”,l’originale “Duetto” e la disinvolta “X 19”.
Ma, oltre le macchine, emergeva, era palpabile, l’humanitas nelle sue peculiarità emozionali: entusiasmo, festosità, ammirazione, calore.
E non è poco.
Il sole si era imposto ormai sulla pioggia e sulle nuvole dispettose ed il cielo inondava d’azzurro la salita che conduce a Melissa.
Borgo antico del marchesato, custode di vicende millenarie, che s’intrecciano tra folklore e misteri, tra lotte e conquiste sociali.
Qui spazi per degustazioni tipiche e la convivialità: momenti socializzanti!
Vissuti, che ognuno si è portato dietro, al rientro, annotandoli nel personale libro di vita. Per soffermarsi, sfogliandolo e rileggendolo , sulle storie della gente incontrata, sulle macchine, sulla pioggia che accompagnava i passi, sul sole che prendeva i pensieri, sulle attese di tutti, sulle delusioni di qualcuno.
E che conduce a riflettere sulla vita e sulla poliedricità delle sue espressioni.
Per saper trovare un senso e dare uno scopo ad ogni sua manifestazione.
Così un raduno va …oltre e diventa evento culturale.
Maria Drosi